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WCH 2019 - Italia prima nel medagliere mondiale

by TrapConcaverde / 2019-07-10 / Pubblicato in PRESS

Sei ori, sei argenti e tre bronzi. Si è chiuso con una pioggia di medaglie per l’Italia il mondiale lonatese, andato in scena a pochi chilometri dalle sponde del lago di Garda, nella città tanto amata dal filantropo Ugo Da Como nonché culla, tra i tanti, di Vittorio Barzoni e Luigi Cerebotani. I piazzamenti fatti registrare dall’armata azzurra hanno consentito alla nostra nazione di chiudere in testa nel medagliere, davanti agli Stati Uniti e alla Repubblica Ceca.

Tra le medaglie d’oro spicca quella conquistata nello skeet mixed team dalla coppia composta dai campioni olimpici in carica Gabriele Rossetti e Diana Bacosi che, nel “gold medal match”, hanno rimontato e vinto contro il duo statunitense Christian Elliot e Kimberly Rhode, quest’ultima sei volte medaglia olimpica (tre nello skeet, tre nel double trap ndr). Un oro bissato dalla Bacosi nella gara individuale, dopo avere dominato la finale contro la cinese Meng Wei e la svedese Victoria Larsson. Altro primato di grande spessore, a lungo inseguito e realizzato per la prima volta in carriera, è stato quello fatto siglare nel double trap da Antonino Barillà che, con il punteggio di 141/150, ha domato lo slovacco Andrzej Olejnik. Oro mondiale a squadre anche per il trio del trap azzurro Mauro De Filippis, Valerio Grazini e Giovanni Pellielo, ottenuto frantumando il precedente record del mondo, ora elevato a un incredibile 367/375. Nel forziere azzurro anche l’oro a squadre degli Junior sia nella fossa olimpica, trascinati da Lorenzo Ferrari schierato in pedana insieme a Matteo Marongiu ed Edoardo Antonioli, sia nello skeet con il team formato da Andrea Lapucci,  Andrea Galardini e Cristian Ghilli.

Il primo, in ordine temporale, a rivestirsi d’argento è stato invece il campione di fossa olimpica Mauro De Filippis, al termine della contesa contro l’inglese Matthew John Coward Holley. Nel trap misto junior sono stati Gaia Ragazzini e Matteo Marongiu a piazzarsi alle spalle dei giovani cechi Zina Hrdlickova e Fabio Beccari, quest’ultimo nativo di Comacchio. Argento iridato, stavolta nello skeet, anche per Tammaro Cassandro, arresosi solo di fronte alla furia inarrestabile del ceco Tomas Nydrle, che ha completato la finale a punteggio pieno. Stessa sorte per lo junior Andrea Lapucci, anche lui battuto da un atleta ceco, il giovanissimo Daniel Korcak. A livello collettivo va, poi, sottolineata la prova maiuscola delle azzurrine del trap Gaia Ragazzini, Sofia Littamè e Greta Luppi, oltre che quella delle signore dello skeet Diana Bacosi, Chiara Cainero e Simona Scocchetti, quest’ultime al lato del gradino più alto del podio per un solo piattello, di fronte al nuovo record del mondo (356/375) siglato dalle statunitensi.

Infine, a strappare meritatamente il bronzo, è stato Andrea Vescovi nel double trap, di misura davanti all’atleta dell’Oman Hussein Al Shuhoumi e al campionissimo russo Vasily Mosin. Sul terzo gradino del podio si sono posizionate anche la squadra femminile di trap, il trio delle meraviglie Jessica Rossi, Silvana Stanco e Lucia Palmitessa, che non sono riuscite a replicare l’epopea di Minsk celebrata poco più di una settimana prima. Altro tridente da sogno che si è dovuto accontentare, si fa per dire, del bronzo è stato quello dello skeet maschile, composto da Tammaro Cassandro, Gabriele Rossetti e Riccardo Filippelli.

Tra i vari successi, nel gran premio internazionale di double trap gli azzurri hanno collezionato tre medaglie d’oro, con Claudia De Luca (Lady),Marco Carli (Junior) e quello della squadra maschile (Antonino Barillà, Andrea Vescovi ed Alessandro Chianese); due d’argento con Sofia Maglio (Lady) e Jacopo Duprè Foresta (Junior) e una di bronzo con Nicolò Liceti (Junior).

«Ha vinto lo sport italiano, ha vinto la nostra Federazione, hanno vinto i nostri atleti, ma hanno vinto tutti i partecipanti di tutte le nazioni - ha riassunto al termine della competizione planetaria Luciano Rossi, presidente della FITAV - Abbiamo avuto coraggio, abbiamo creduto in questa manifestazione, ci siamo presi la responsabilità di ospitarla. Questo Mondiale è il simbolo dell’Italia che sa accettare le sfide e che, senza timore e con grande forza di volontà, sa vincerle».

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